A partire dall’immaginario rivoluzionario e festante del Can Can questo lavoro tenta di alterarne il paesaggio proponendo variazioni energetiche e figurative. Depotenziando il valore ludico e gioioso, l’intento è quello di offrire uno scorcio laterale sulla relazione fra intrattenimento, erotismo e virtuosismo. Affermando una danza ipo-performativa i corpi attraversano e sfidano le contraddizioni e lo spaesamento dell’essere iper-esposti ad un consumo voyeuristico. CANCAN cerca di ricostruire il tragitto di un moto di emancipazione scuro, scarico e forse fallito.

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