XXIII EMILIA ROMAGNA FESTIVAL

Percorrere le strade tracciate dagli artisti e condividere con il pubblico gli orizzonti del bello e l’intuizione di un altrove che solo la musica sa indicare, sono chiavi imprescindibili del programma che ERF ogni anno propone a un’attenta e preziosa comunità di spettatori. Ispirazione e passione possono apparire come la dimensione primaria della creazione di un festival, un evento diffuso con le caratteristiche della festa come elemento fondante. La realtà è ben diversa: oggi è ancor più evidente quanto ogni momento collettivo, proposto come incontro culturale, debba riflettere e far riflettere sui valori che la parola Cultura contiene. Gli ultimi anni sono stati segnati dalla pandemia, con un violento impatto in ambito musicale tanto da incrinare la solidità dell’intero settore. Ancor più doloroso, il conflitto in Ucraina e le tensioni internazionali minano il senso stesso e il potenziale della musica come armonia e linguaggio universale. Una distanza fra i popoli, che da sempre la musica colma per sua natura, in sintonia con corde profonde e universali dell’animo umano. E, non ultima, la recente alluvione che ha causato tanti danni in Romagna. In questo quadro le scelte della politica sono determinanti per tutelare la partecipazione alla vita culturale, per aspetti sociali ed economici per cui la Cultura è momento essenziale per alimentare un nuovo dialogo collettivo, con un pubblico di diverse generazioni.

ERF reagisce con un’espansione sul territorio e una visione che avvicina per importanza i piccoli centri alle città maggiori, mantenendo la tradizione di un programma di Prime di assoluto rilievo (Nicola Piovani, Arvo Pärt, Krzysztof Penderecki, Lamberto Curtoni). La cura del repertorio, l’attenzione al talento degli artisti in un cartellone allargato che riconosce la bellezza e la particolarità dei luoghi più periferici, un pubblico ampio in termini di generazioni e provenienze sociali, sono le vere anime di ERF.

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