Shakespeare, amatissimo, entra nella produzione verdiana nel 1847 con Macbeth per non uscirne più fino agli ultimi capolavori, Otello e Falstaff. In questo, per l’amore non c’è spazio: l’unica voluttà ammessa è quella “del soglio”. Non c’è nemmeno la voluttà del suono, ché Verdi proclama la necessità di un canto non banalmente brutto, ma capace di esprimere il demoniaco, di essere espressione e teatro.

Direttore: Daniel Oren – Regia: Jacopo Gassmann – Nuova Produzione del Teatro Comunale di Bologna – Con Orchestra, Coro e Tecnici del TCBO – Maestro del coro: Gea Garatti Ansini

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