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LE COMTE ORY

Tutti i nobili cavalieri di Francia sono impegnati nelle crociate. Tutti tranne il conte Ory e i suoi allegri compari, che percorrono la Touraine a caccia di avventure galanti, buon vino e buona tavola. La trama boccaccesca, ad alto tasso erotico e alcolico, è trattata da Rossini con spirito, arguzia e leggerezza, fino all’ambigua malizia dell’oscurità in cui, nello stesso letto, troviamo Ory travestito da suora, il suo paggio Isolier nei panni della Comtesse Adéle e la stessa Adéle, oggetto del desiderio dei due uomini e innamorata del secondo. Ecco la prima opera scritta direttamente in francese da Rossini (1828) dopo le rielaborazioni di precedenti lavori (Le siège de Corinthe / Maometto II, Moïse et Pharaon / Mosé in Egitto), soggetti serissimi quanto il successivo e ultimo, Guillaume Tell. La musica proviene per circa la metà dal Viaggio a Reims, opera d’occasione che Rossini sapeva destinata a sparire dalle scene, ma pare nata anche per Le comte Ory, paradossale e sofisticato.

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