Officine Creative Reggiane

Appena fuori dal centro di Reggio Emilia, nel quartiere di Santa Croce che ha rappresentato il centro e il motore dello sviluppo industriale delle città e che adesso ne rappresenta una delle sfide di rilancio più affascinanti, nasce il sogno delle Officine Creative Reggiane: non sono solo un luogo fisico, ma un progetto ambizioso che mira a trasformare un edificio dismesso da più di vent’anni, l’Ex Mangimificio Caffarri, in un polo culturale all’avanguardia e in un centro di incontro e partecipazione per la comunità, un luogo inclusivo con progetti di formazione e di spettacolo.

Un luogo e una sede fortemente voluta dal Centro Teatrale MaMiMò, dove la cultura potrà diventare strumento di integrazione sociale e crescita personale, con particolare attenzione ai giovani, alle relazioni umane e alla dignità dell’individuo. 

Le Officine Creative Reggiane ci permetteranno di “attraversare” e “far interagire” comunità diverse: le comunità territoriali, le comunità di apprendimento, le comunità di lavoro, le comunità di formazione professionale, le comunità recluse. MaMiMò riafferma in ogni sua azione un Teatro e pratiche artistiche di Interazioni sociali che generano “ponti” tra mondi altri, spesso apparentemente lontani. La rigenerazione urbana si realizza attraverso un percorso che comprende la ricostruzione del tessuto sociale, il recupero dell’identità e del senso di appartenenza, l’integrazione fra i cittadini, la promozione socio culturale del territorio e della comunità locale, assieme al linguaggio teatrale che costituisce uno degli strumenti utilizzabili a tal fine.

Tutto questo grazie a tre sale prove attrezzate per corsi di teatro, spazi per la creazione di spettacoli e residenze artistiche, dove le nuove idee potranno fiorire e trovare il loro pubblico, grazie alle comunità che vivranno e animeranno questo luogo giornalmente.
Le Officine Creative Reggiane saranno un punto di riferimento per l’intera comunità: lo spazio sarà aperto a tutte le associazioni che ogni giorno lavorano sul territorio e a tutti i cittadini che ne avranno bisogno. Vogliamo creare un luogo inclusivo dove arte, cultura e solidarietà possano incontrarsi, offrendo opportunità di crescita e aggregazione per tutti.

Il grande wall drawing “The Organ Pipes” che David Tremlett, grazie all’impegno della Fondazione Palazzo Magnani, ha realizzato sulla parete di ingresso e sui giganteschi 13 silos dell’Ex Caffarri, si inserisce nel contesto di uno dei maggiori casi nazionali di rigenerazione urbana, che la città di Reggio Emilia sta attuando da un decennio nell’area delle ex Officine Meccaniche Reggiane. A due passi da quelle che erano le Officine Reggiane, svetta nel quartiere con il suo caratteristico impianto ‘a torre’, l’edificio dell’ex Caffarri, originariamente sede della falegnameria delle Officine Meccaniche, quando qui a inizi Novecento venivano costruiti treni e poi aerei e componenti da guerra. Negli anni ’60 l’edificio passa a un privato e viene convertito e ampliato con funzione di mangimificio per poi dismettere definitivamente l’attività nel 2013.

Oggi anche questo contenitore torna in vita grazie a importanti soggetti del territorio, come Remida/Fondazione Reggio Children, Centro Teatrale MaMiMò e Reggiana Boxe Olmedo, che lo abiteranno con progetti dedicati alla ricerca su educazione di qualità, solidarietà, rigenerazione, sostenibilità sociale e ambientale, apprendimento creativo.

Indirizzo

Via Gioia 4 - Reggio Emilia

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Officine Creative Reggiane - Via Gioia 4 - Reggio Emilia
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15/01 > 19/01

COME TRATTENERE IL RESPIRO

di Zinnie Harris, traduzione Monica Capuani, regia Marco Plini, con Fabio Banfo, Luca Cattani, Cecilia Di Donato, Alice Giroldini, Marco Maccieri, responsabile di produzione Alida Raschiani, Centro Teatrale MaMiMò , Teatro Nazionale di Genova, per gentile concessione dell’Agenzia Danesi Tolnay
08/02 > 09/02

ALFREDINO. L’ITALIA IN FONDO A UN POZZO

di e con Fabio Banfo, regia Serena Piazza, uno spettacolo di Effetto Morgana, produzione Centro Teatrale MaMiMò
26/02 > 02/03

LA PIETRA

di Marius von Mayenburg, traduzione Roberta Cortese, regia Manuel Renga, con Ludovica Baiardi, Maria Canal, Luca Cattani, Cecilia Di Donato, Sara Dho, Elisabetta Torlasco, scene e costumi Stefano Zullo, produzione Centro Teatrale MaMiMò / Chronos3, per gentile concessione dell’Agenzia Danesi Tolnay
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