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Lucie Horsch

In italiano si chiama flauto dolce, in inglese recorder, ma è, in apparenza, lo stesso strumento. Fino a quando non capita di assistere ad un concerto di Lucie Horsch, e allora si ha la sensazione di ascoltare cento flauti diversi. Olandese di nascita, 25 anni, ha cominciato a suonare a cinque anni e a nove ha dato il suo primo concerto in diretta televisiva. Il suo repertorio è sconfinato e va dalla musica popolare olandese a Kurtág, da Bach a Berio, da Telemann a Stravinskij. E in concerto utilizza dieci diverse varianti del flauto diritto: dal recorder soprano rinascimentale fino al “flauto di voce”. Una continua, stupefacente “Metamorfosi”.

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