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IL TRIONFO DI MACISTE

Ovvero: Supereroi con il mutandone. L’immarcescibile Tanio Boccia (che per l’occasione si ingentilisce il nome facendosi passare per tal Amerigo Anton), alle prese col genere sandaloni mitologico kolossale (si arriva alle 50 comparse!), non tradisce. L’antica Menfi diventa un teatro dell’assurdo, dove i sogni (o gli incubi, se preferite) son fatti di cartapesta. A mettere al suo posto la tremenda regina (cestista della nazionale jugoslava nel tempo libero), dedita al sacrificio delle vergini, ci pensano i bicipiti espressivi (più della faccia) di Kirk Morris. Che sarebbe Adriano Bellini, ex gondoliere di Venezia. (am)

(Italia/1961) di Amerigo Anton (85′)

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