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Ensemble Salomone Rossi

Tra il 1622 e il 1623, viene stampata la raccolta Canti di Salomone, trentatrè salmi, inni e canti sinagogali su testi ebraici composti da Salomone Rossi, suonatore di viola da braccio e compositore ebreo per anni al servizio dei Gonzaga in Mantova. A interpretarli non poteva che essere il prestigioso Ensemble che prende il suo nome, e che da oltre trent’anni pazientemente indaga il contributo ebraico alla musica occidentale, dal barocco in poi. Nella raccolta, spicca lo scritto teorico con cui il rabbino Leone da Modena giustifica l’audace adozione della polifonia vocale nella liturgia ebraica al posto del canto monodico e della cantillazione dei testi biblici, di cui sono esempio, invece, le Intonazioni ebraiche che Benedetto Marcello un secolo dopo include nel suo Estro poetico e armonico, frammenti di tradizione orale ascoltati forse nelle sinagoghe di Venezia

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